mercoledì 19 novembre 2008

Io dico che Paulson è un idiota, è stato un disastro

Si acuisce negli Stati Uniti la crisi del settore automobilistico

Paulson è ottimista
Ma tremano i giganti di Detroit


Washington, 19. L'ottimismo di Henry Paulson non convince i colossi del settore automobilistico statunitense. Ieri, in una tesa e difficile audizione alla commissione sui servizi finanziari della Camera dei rappresentanti, il segretario al Tesoro ha sostenuto che il Tarp (Troubled Asset Relief Program) - il piano da 700 miliardi di dollari varato dall'Amministrazione Bush per placare gli effetti della crisi - sta funzionando bene, anche se non può essere considerato una panacea universale ai mali dell'economia. Tuttavia - nonostante l'appello di Chrysler, General Motors e Ford - il pacchetto da 25 miliardi già approvato resta fermo a causa dell'opposizione dei repubblicani. E Paulson ha chiarito che non verrà concesso un solo centesimo dei finanziamenti statali.
Paulson ha spiegato che l'Amministrazione ha finora investito nelle banche in difficoltà 150 miliardi dei 700 del pacchetto approvato a ottobre: una prima iniezione che ha appunto permesso di stabilizzare la situazione, ridando fiducia ai mercati, mentre si è atteso a utilizzare il resto per permettere una certa "flessibilità" alla prossima amministrazione di Barack Obama. Condivide un tale ottimismo il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke: "Se il Congresso non ci avesse dato il potere di avviare il Tarp e il Capital Purchase Program e il nostro sistema finanziario avesse continuato a subire colpi, la nostra situazione economica sarebbe peggiore oggi". Il rischio di collasso sistemico è ormai alle spalle: ci potranno ancora essere sbalzi delle Borse, fenomeni di speculazione, ma il peggio è passato.
Il Tarp tuttavia non servirà ad aiutare il settore automobilistico sempre più debole. "Si dovrebbe evitare il fallimento della General Motors - ha detto Paulson - ma senza toccare i fondi stanziati per il settore finanziario". Proprio ieri i deputati democratici presenti nella commissione finanza della Camera hanno insistito per un piano di aiuti al settore, anche attingendo al Tarp. E intanto gli storici colossi dell'auto chiedono che il Congresso sblocchi il pacchetto di 25 miliardi di dollari già approvati in settembre, ma fermi per motivi burocratici, e approvi un nuovo finanziamento di altri 25 miliardi. Il numero uno di General Motors, Rick Wagoner, ha detto ieri che la crisi "minaccia la sopravvivenza" dell'azienda. Senza un aiuto immediato - ha ribadito l'amministratore delegato di Chrysler Robert Nardelli - "c'è il rischio concreto di non avere liquidità sufficiente per continuare a sopravvivere". L'industria automobilistica americana - ha aggiunto - soffre di una "critica mancanza di liquidità: c'è immediato bisogno di un finanziamento ponte, di un consolidamento del settore".
Nonostante le previsioni di Paul e Bernanke, il Fondo monetario internazionale prevede un possibile peggioramento della situazione economica mondiale nei prossimi sei mesi. Lo rivela il direttore generale Dominique Strauss-Kahn. "Senza dubbio - dice - è possibile che nei prossimi sei mesi le cose peggiorino". In questo caso - ha aggiunto - "tutte le banche centrali che contribuiscono al Fondo dovranno aumentare i loro contributi, anche quelle dei Paesi del Golfo, se lo vorranno".



(©L'Osservatore Romano - 20 novembre 2008)

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